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Distretti industriali e tecnologie di rete: progettare la convergenza
Dal libro:
Distretti industriali e tecnologie di rete: progettare la convergenza
a cura di S.Micelli, E. Di Maria

Estratto da:
La logistica come infrastruttura organizzativa della global economy
di Giancarlo Corò

I nuovi operatori di logistica-trasporti e l'evoluzione della rete infrastrutturale

Nel panorama internazionale dei servizi logistici si stanno affacciando nuovi operatori, alcuni dei quali hanno cercato di estendere ed innovare i servizi tradizionali di tracking, mentre altri propongono soluzioni potenzialmente molto più radicali per la logistica industriale.(...) Gli Information based integrator rappresentano una importante categoria di operatori logistici. La loro funzione è quella di fornire una "piattaforma virtuale" per gli approvvigionamenti nella supply chain. Gestendo conto terzi gli ordini di acquisto di più imprese, riescono a ridurre i costi di scorte e magazzini, spuntare prezzi più bassi ai fornitori ( sia perchè sono in grado di analizzare un piú ampio spettro di offerta che per il maggior potere di mercato di cui dispongono ), ed assicurare un accesso più efficiente ai servizi operativi della logistica, a cui possono ricorrere in outsourcing. Su questo fronte di business ad elevato contenuto cognitivo si stanno orientando operatori provenienti da aree molto diverse - studi di consulenza che oltre a suggerire soluzioni si propongono come providers dei servizi ( Application service provider ); gruppi industriali che hanno acquisito conoscenze critiche nella gestione di reti estese di forniture e che, attraverso portali aziendali aperti, mettono a servizio di più reti il know-how acquisito ( è il caso di FIAT con Ciao Web ); responsabili dei reparti acquisiti e approvvigionamento di imprese manifatturiere che, attraverso spin-off, propongono alle stesse case madri le maggiori economie di scala di un servizio non dedicato ( un caso da manuale è UNITEC di Augsburg ).
(...)

Questa intelligenza terziaria impiegata nella gestione dei flussi logistici potrebbe, in linea di principio, risolvere a favore delle PMI localizzate in aree periferiche rispetto ai grandi flussi di traffico, il problema della gerarchizzazione dei sistemi logistici basati sul principio hub and spoke: questa logica organizzativa tende ad estendere nello spazio, mediante maggiori economie di scala nel trasporto, i potenziali di accessibilità alle reti logistiche , favorendo l'aggancio a catene di distribuzione più efficienti e meno costose. si potrebbe perciò affermare che - date precise condizioni negli utilizzatori - la logistica tende sempre di più a caratterizzarsi come commodity la cui utilità consiste nel fornire alle imprese un accesso rapido per partecipare alle reti globali di divisione del lavoro. Tuttavia, per molte PMI l'interconnessione alle reti logistiche non è affatto scontata: per ottenere servizi compatibili in termini di costo e qualità con le tipologie merceologiche e la specifica organizzazione produttiva (...) è necessario realizzare economie di scala attraverso la cooperazione con imprese dello stesso settore (...) e dotarsi al proprio interno di adeguate interfacce logistiche, in grado di ridurre le asimmetrie informative con gli operatori specializzati ed evitare i classici problemi di "cattura".
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